sabato 26 febbraio 2011

Hawker Tempest II

Foto di Gian Luca Cocchi
Questo modello ha sancito la mia ripresa al modellismo statico un anno e mezzo fa. E' un kit Matchbox in scala 1/72, che mi scatena una miriade di ricordi d'infanzia (le scatole con i modelli stampati a più colori erano il mio mito!). Ricordo di averne consumati letteralmente almeno un paio, forse anche un terzo (non confermato), tutti rigorosamente costruite nella versione Mk VI con motore Napier Sabre.
Foto di Gian Luca Cocchi
Un quarto l'ho costruito per un amico postino negli anni '90, questa volta nella versione Mk II con motore radiale Bristol Centaurus e livrea pakistana.
Per il quinto della serie ho scelto ancora un MK II ma con livrea argenteea, riproducente un esemplare della RAF di base in Germania nell'immediato dopoguerra.
La finitura degli aerei della RAF, al contrario di quelli USA, non è mai stata in Natural Metal (almeno fino all'avvento dei BAc Lightning), ma erano bensì dipinti di color alluminio, esattamente come i velivoli postbellici della nostra Aeronautica Militare.
Foto di Gian Luca Cocchi


Foto di Gian Luca Cocchi
Ho quindi utilizzato l'alluminio Tamiya steso ad aerografo, con un pre shading e un successivo post shading, oltre ad un lavaggio ad olio sellettivo. L'effetto delle luci enfatizza notevolmente questi effetti che nella realtà sono decisamente più morbidi.
Le coccarde provengono da un foglio Aeromaster, tutti i codici e i serial number li ho stampati con una stampante laser su un foglio decal trasparente.
La basetta riproduce un angolo di aeroporto, più precisamente un area di parcheggio in lastroni di cemento, ed è stata sapientemente rifinita da Gian Luca Cocchi con la tecnica del pastello a olio dato a pennello.
Alla fine un modello semplice e senza pretese, costruito e dipinto nell'arco di una settimana, che mi ha riconciliato con il modellismo e riacceso la voglia di "modellare".

Foto di Gian Luca Cocchi


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