mercoledì 18 maggio 2011

Mostra di modellismo "Più piccolo del vero"

Rieccomi dopo qualche giorno di assenza dedicato a procedere con i modelli in lavorazione (il Bf 109 E1 e quasi pronto per il "roll out") e soprattutto a stringere i tempi per organizzare la seconda mostra dell'anno, più in grande della giornata al Circolo "Il Grappolo" di Vignale.
Si, speriamo davvero che il prossimo 29 maggio a Traversetolo, presso la palestra gentilmente messaci a disposizione dall'Istituto Tecnico Economico Mainetti, sia una giornata proficua e soprattutto in cui si respiri tanto modellismo, di quello che piace a noi, e cioè nessuna gara, premiazione e competizione, ma solo MODELLISMO PURO!
Cosa conterrà la mostra? Un classico, ovvero modelli RC di tutti i tipi, dimensioni e motorizzazioni, aerei in maggioranza ma anche elicotteri, veleggiatori, auto, moto, barche a vela.
Lo statico sarà come sempre massicciamente presente con gli aerei dei Modellisti Parmensi, con l'aggiunta dei modelli di mezzi militari provenienti dall'Atelier Masterminiatures di Modena.
Come sempre, il vero valore aggiunto saranno le dimostrazioni "live" di modellismo, con le quali speriamo di coinvolgere più persone possibili.
Ci riusciremo? Appuntamento a domenica 29!

Stay tuned

Lauch

sabato 30 aprile 2011

Messerschmitt Bf109 E7 Trop - Tamiya 1/48

Ed ecco il "terzo fratello"!
Chiariamo subito una cosa: la qualità Tamiya è, come sempre, di un altro mondo. Incastri perfetti, poco o niente stucco, dettaglio da favola fanno letteralmente sì che il modello si assembli da solo.
Niente da dire quindi sulla costruzione, alcune note invece sulla colorazione, che vedete ancora non completata sulle ali; ho preferito tralasciarle in un primo momento per poter meglio maneggiare la fusoliera, con i suoi inserti di giallo RLM 04 e bianco, ora verrà anche il loro turno con la stesura del giallo sabbia RLM 79.
Restano così ancora visibili le "righe" nere del pre-shading, che una volta ricoperte dal colore definitivo creeranno la prima base dei volumi e chiaro-scuri del velivolo.
Per questo modello è prevista una ambientazione "a 4 mani" con tanto di mezzo e figurini realizzati da un illustre conoscente... stay tuned!

Lauch

Reggiane Re 2000 - Italeri 1/72



Nell'attesa dei progressi con la Messerschmitt's family (sta per arrivare il terzo fratello...), ecco un altro modello costruito qualche mese fa, questa volta (e finalmente, qualcuno dirà...) un soggetto di casa nostra.
Si tratta del Reggiane Re 2000 in scala 1/72 Italeri, costruito da scatola e dipinto interamente a aerografo con colori Tamiya (decisamente meno fini dei miei amati Gunze...).
Anche le decals provengono dal foglio Italeri, come sempre ben stampato da Cartograf, perfettamente a registro, sottili e ben sature nei colori.
Il classico modello semplice da costruire, con un dettaglio sufficiente (anche se non ineccepibile, specie nell'interno dell'abitacolo) a farsi "guardare" in modo accattivante all'interno della vetrinetta.
Posto solo alcune foto, per un "reportage" più dettagliato potete visitare la galleria sul sito Masterminiatures al seguente link: http://www.masterminiatures.it/gal/re-2000.php

Stay tuned e buon 1° maggio

Lauch

venerdì 22 aprile 2011

Ha 1112 M1L Buchon - Hobbycraft 1/48

Ecco il prosieguo del mio "progetto" di cui vi ho già accennato... dopo un Bf109 E1, l'ultimo Bf109 della stirpe, anche se ormai il nome Messerschmitt era sparito del tutto!
Si tratta infatti dell'ultima versione costruita del grande caccia tedesco, ma postbellica, di produzione spagnola e rimotorizzata con nientemeno che il Rolls royce Merlin, ovvero... il motore di Spitfire, Hurricane e Mustang, gli avversari della guerra! Strana davvero la vita...
Il "Buchon" (pellicano, per via della presa d'aria sotto il muso a mo' di gozzo) venne sviluppato negli anni '50 dalla Hispano, fabbrica aeronautica spagnola, accoppiando la cellula dei Bf 109G con i motori inglesi, vista l'indisponibilità degli originali Daimler Benz DB605 tedeschi.
Il passaggio da un motore a V rovescio con uno a V dritto ha imposto una completa riprogettazione del muso dell'aereo, dalla parafiamma in avanti, dando luogo, appunto, a questo strano "pellicano".
Il Buchon non ha ovviamente partecipato ad alcun conflitto, e indubbiamente le sue imprese più gloriose restano legate al cinema. Si, perchè proprio a fine carriera, nel 1968, questi aerei vennero modificati, ridipinti e utilizzati come parte di "cattivi" nel film I Lunghi Giorni delle Aquile, ovvero la storia della Battaglia d'Inghilterra combattuta nell'estate 1940 tra inglesi e tedeschi.
Terminate le riprese, gli aerei vennero venduti a collezionisti, musei e associazioni, alcuni preservati in condizioni di volo, altri in museo, altri come "gate guardian".
Tutt'ora, in Europa, sono 3 i Buchon con motore Merlin in condizioni di volo, mentre 3 sono stati riportati alle "origini" re-installando il motore Daimler e ricofanandoli. Attualmente sono in gestione dela EADS di Manching, e vederli volare (il sottoscritto è andato fin in Austria per farlo e quest'anno andrà a Stoccarda...) è una emozione veramente unica.
Il Buchon è purtroppo da ricordare anche per essere l'aereo in cui ha perso la vita, a causa di un banale errore di procedura d'atterraggio, Mark Hanna, uno dei più bravi piloti di warbirds e airshow degli anni 80 e 90.

Il modello
Tornando alla nostra realizzazione, ci troviamo di fronte ad un altro classico kit Hobbycraft: linee abbastanza azzeccate, dettaglio fine, buona facilità di assemblaggio e sopprattutto, unica scatola disponibile di questo aereo in scala 1/48!!!!
In questo modello ho voluto dettagliare l'abitacolo con tutte le tubature, aste, manette utilizzando plasticard, fili di rame e ottone e fotoincisioni di "recupero". Il tutto è stato dipinto con base ad aerografo nero e grigio RLM66, lavaggi a olio in nero e terra d'ombra per disegnare le forme e colori a smalto per strumenti, pomelli, tubature e particolari più minuti; devo dire che i punti di colore gialli, rossi, bianchi e azzurri sul grigio scuro sono decisamente piacevoli da vedere!
Il timone verticale è stato tagliato per essere montato inclinato per vivacizzare il modello, mentre i pozzetti dei carrelli sono stati dettagliati con striscie di plasticard a riprodurre i rinforzi delle superfici dei vani.


Colorazione
Molto semplice, composta da un intradosso un blu-azzurro (simile all'Azur Blue inglese) e dall'estradosso alluminio verniciato (non natural metal!). I colori sono stati come di consueto stesi ad aerografo, utilizzando un mix di tinte Gunze Sangyo per l'azzurro e il Chrome Silver Tamiya per l'alluminio; quest'ultimo non mi ha completamente soddisfatto, e dubito lo utilizzerò ancora in futuro per ampie campiture.

More to come... stay tuned!
 Lauch

giovedì 21 aprile 2011

Nuovo sito Masterminiatures

Dopo mesi di gestazione, è finalmente "operativo" il nuovo sito del negozio Masterminiatures di Modena, www.masterminiatures.it gestito dall'amico Gian Luca Cocchi. Ne approfitto per ringraziare pubblicamente Gian Luca per i consigli, l'entusiasmo e ... le foto senza le quali questo Blog perderebbe un 50% del proprio valore!
Consigliatissimo, quindi, di dargli un'occhiata, sia per le info commerciali che per la galleria, nella quale, modestamente, sono presente anch'io...

Stay tuned

Lauch

mercoledì 20 aprile 2011

Messerschmitt Bf109 E1 - Hobbycraft 1/48

Archiviato il Modelday 2011 al Circolo "il Grappolo" (di cui, appena mi perverranno dai rispettivi propietari e autori, posterò immagini e filmati) è ora di tornare ai modelli sul web. Per oggi ancora un work in progress, anche se decisamente in stadio avanzato. In uno degli ultimi post avevo accennato a un progetto "multiplo" in via di realizzazione, questo è il primo prodotto (o meglio, il primo che si avvia al completamento) di questa idea malsana che mi è venuta... e che per ovvi motivi non svelerò, altrimenti che gusto c'è?

Il modello
Si tratta di un Messerscmitt Bf109 E1, costruito a partire da una vecchia scatola Hobbycraft in scala 1/48. La variante E1 era caratterizzata dall'armamento leggero di solamente 4 mitragliatrici calibro 7,9 e dall'assenza di piastra blindata poggiatesta per il pilota. Come tutti i modelli di questa marca Canadese si tratta di un modello onesto, abbastanza fedele nelle linee, con in più un abitacolo ben dettagliato da far concorrenza ai tanti set in resina in giro sul mercato aftermarket. Per contro, in alcune parti il dettaglio è un po' semplificato (elica, carrelli, cofano motore, scarichi), ma con un buon uso delle tecniche di verniciatura a disposizione i presupposti sono di un discreto risultato anche "straight from the box". Il kit è di difficile reperibilità, come tutte le scatole Hobbycraft dopo tutto, ma chi fosse interessato a costruirlo segnalo che il modello è stato ri-boxato dalla Academy, come tanti altri kit sempre prodotti in passato da Hobbycraft.

Interni
Come detto, sono forse la parte meglio riuscita del kit: mi sono limitato a dipingere il tutto nel classico primer RLM02 spruzzato su un fondo RLM66, questo per enfatizzare le ombre che si generano automaticamente negli anfratti delle strutture.
In seguito, un lavaggio con Terra d'ombra e Nero ad olio, diluiti con diluente Humbrol e fatti correre per capillarità ai bordi delle strutture ha ulteriormente disegnato le parti.
I vari pomelli, leve, tubazioni e rinvii sono stati dipinti in toni di rosso, giallo, nero e argento.
Il cruscotto è stato dipinto interamente a mano, con fondo in nero opaco, veglie all'occorrenza bordate di giallo, rosso e blu, lancette indicatori in bianco. Per rendere l'effetto lente due-tre gocce in tempi differenti di Future sono state poste su ogni strumento.
Il sedile comprende, già stampati, sia l'imbottitura dello schienale che le cinture di sicurezza; mi sono limitato a riscolpire lievemente quest'ultime con la punta di un cutter e a dipingere, ombreggiare e lumeggiare i particolari con smalti Humbrol e colori a olio.
Alla fine, considerando che si tratta dell'interno di una scatola pagata 7 euro su Ebay, davvero niente male...

Colorazione
Come sempre ho cominciato con il preshading di tutti i pannelli con delle più o meno leggere passate a aerografo di nero lucido Gunze. Quindi ho dipinto e mascherato i vani carrelli in RLM02 (sempre Gunze) e ho steso il colore inferiore, il classico RLM65 Lichtblau (manco a dirlo, Gunze!). A colore ancora fresco ho effettuato passate di colore schiarito e scurito con criterio random, per simulare la non uniformità della vernice, evidentemente sottoposta a stress durante il volo. Mascherato il tutto, sono passato alle parti superiori, dipingendo dapprima interamente il modello in RLM70 verde scuro, seguito dopo un paio di giorni e una accurata mascheratura con nastro Tamiya (essenziale per riprodurre la rigorosa mimetica splinter tedesca) dal verde nero RLM71. Di entrambi i colori o effettuato alcune passate mirate con la stessa tinta schiarita o scurita, per romperne l'uniformita da "nuovo di fabbrica".

Per ora ci fermiamo qui, ma conto di terminare il modello entro fine mese... stay tuned!







Lauch

mercoledì 30 marzo 2011

MODELDAY 2011 - 10 APRILE 2011

Primo impegno dell'anno per la combricola del GMP, Gruppo Modellistico Parmanse; da tempo pensavamo di fare qualcosa al Circolo "Il Grappolo" di Vignale di Traversetolo gestito dalla famiglia Cantarelli. Un po' per sdebitarci con Valerio, il capo-clan, per la continua e consolidata ospitalità nell'organizzarci le nostre "baraccate", e un po' per il piacere di stare insieme, abbiamo imbastito questa giornata full-immarsion nel modellismo, prevista per domenica 10 Aprile dalla 10 alle 18, con un pranzo "mas rapido" in mezzo....
Praticamente trasformeremo il Circolo in hangar con una bella apperecchiata di modelloni in mostra statica, e in un angolino si metterà il sottoscritto con il suo banchetto da lavoro a costruire e aerografare.
Il tutto sarà ovviamente "annaffiato" di Malvasia quindi sono curioso di vedere i risultati a fine giornata... mah! Per chi fosse interessato a intervenire date un occhio alla locandina creata ad-hoc per l'evento, per chi non ci sarà... controllate il mio blog, posterò foro e video!

Stay tuned

Lauch

giovedì 24 marzo 2011

Hawker Hurricane Mk IIc trop 1/48

Hurricane Mk IIc Trop - 1/48 Hobbycraft
Rieccomi dopo un po' di assenza... venti giurni abbastanza intensi sia al lavoro che in famiglia mi hanno tenuto lontano dal blog. In più, tre nuovi progetti modellistici in scala 1/48 partiti 10 giorni fa e ormai a buon punto... non appena riavrò la macchina fotografica, ora in riparazione grazie "all'intervento" di mio figlio Fede, preparerò alcuni scatti da mostrarvi prima della verniciatura finale.
Foto di Gian Luca Cocchi
Nell'attesa, ecco un altro modello di qualche mese fa: si tratta di uno Hawker Hurricane Mk IIc trop in scala 1/48. La scatola è quella "stagionatissima" della canadese Hobbycraft, ormai decisamente superata dal kit Hasegawa. Acquistata al tempo dell'uscita e riposta nel mio garage-negozio, ne avevo quasi completamente rimosso l'esistenza... poi un giorno, cercando tra le scatole qualcosa di veloce da montare e dipingere, mi è capitata in mano quasi per caso. La scatola in questione aveva le decal per la versione Mk IIb con ala standard munita di 12 mitragliatrici, mentre le ali del kit erano per un Mk IIc con 4 cannoni da 20mm! Dentro c'era però anche un filtro antisabbia per operazioni desertiche datomi, a suo tempo, dall'amico Stefano Carrara e proveniente da un kit analogo, rottamato e dato in pasto ai figli... è bastato poco per fare 2+2 e optare quindi per un Mk IIc trop operativo in Nord Africa nel '42.
La costruzione del modello mi ha divertito, in quanto è stato assemblato con uso limitatissimo di stucco e senza lavorazini particolari, che mi hanno permesso di arrivare velocemente alla fase della verniciatura. Le uniche modifiche hanno riguardato l'aggiunta delle cinture di sicurezza all'interno dell'abitacolo e il taglio della deriva per rendere più vivo il modello.
Il modello è stato dipinto ad aerografo con colori Gunze nella classica mimetica desertica Dark Eart, Middle Stone su Azur blue. La separazione tra i due colori dell'estradosso è stata fatta con l'aiuto di mascheratura adesiva, a bordo netto, in quanto così era nella realtà; tuttavia, col senno di poi, una mascheratura di carta lievemente sollevata avrebbe reso il tutto più morbido e piacevole... probabilemnte sul prossimo Spitfire che mi capiterà farò così.
I colori sono stati applicati dopo il consueto pre-shading a cui è seguito un post-shading per schairire alcuni pannelli. Un leggero lavaggio ad olio ha evidenziato la pannellatura mentre le striature varie visibili sono frutto di lavoro con l'aerografo e pigmenti MIG.
Per terminare ho simulato le piccole scrostature con tocchi di alluminio Humbrol miscelato con Raw Humber a olio per smorzarne lievemente i toni.
Alla fine un progetto veloce che mi ha soddisfatto, ora devo decidermi a costruire un briciolo di ambientazione su cui posarlo per non lasciarlo vagare senza meta nella vetrina!

Stay tuned

Lauch

mercoledì 2 marzo 2011

Thunderbirds in Italia

Stavo girovagando su Sky-flash.com, per dare un occhiata alle varie foto in giro... e per finire controllatina alle date di Airshow europei sul link di Scramble. Premesso che le due date cardine a cui partecipare per quest'anno sono già state decise (parlerò di questo in un post futuro), scorro con rassegnazione l'elenco delle manifestazioni alla ricerca di qualcosa in Italia... nulla.. o meglio.. quasi... una data è fissata a Jesolo, per l'11 e 12 giugno, solita roba sul lungomare, soliti paperotti e forse le Frecce... Poi mi cade l'occhio sull'highligts a fianco, c'è segnalato TB; che azz è? Clicco sul link e mi si spalanca quello che vedete di seguito: http://thunderbirds.airforce.com/schedule.html
I Thunderbirds! A Jesolo!!! Poveretti, kissà che gli hanno raccontato per convincerli a venire... comunque, anche per un non-jettaro come me i Thunderbirds vanno visti, tanto più che l'ultima venuta risale a più di 10 anni fa...

Stay tuned!

Lauch

martedì 1 marzo 2011

Messerschmitt Bf109 G6 R6 Trop

Comincio un work-in-progress che spero di portare a termine in breve tempo. Si tratta di un Bf109 G6 R6 trop in scala 1/72. Il kit scelto è (mea culpa..) uno SMER in giacenza nel mio piccolo "negozio". Lo SMER è in realtà la copia dell'Hasegawa, ma con dettaglio meno fine delle stampate, e con un costo di circa un quarto. Quando lo vidi all'Hobby Center ne acquistai due scatole per non sbagliare... il prezzo era ancora in lire! Comunque sia, ormai sono partito, gli interni che vedete nella foto sono un set in resina True Detail da tempo nel cassetto, dipinto con base Nero, quindi grigio RLM 66 e la stessa tinta schiarita con bianco, spruzzate dall'alto per ricreare le ombre con il solo deposito del colore.
i particolari sono smalti Humbrol a pennello. Alla fine un lavaggio mirato con terra di Cassel a olio e un leggero drybrushing con grigio chiaro e alluminio hanno completato il lavoro.
La versione scelta per il mio modello è la G6 R6 Trop, ovvero con filtro antisabbia e cannoni da 20 mm in pod subalari. Lo schema mimetico classico in RLM 74/75 su 76 sarà un po' variato dalle insegne, avendo scelto di realizzare un 109 della Regia Aeronautica.
Stay tuned...

Lauch

lunedì 28 febbraio 2011

Supermarine Spitfire PR IG

Foto di Gian Luca Cocchi
Da amante dello Spitfire in tutte le sue forme e versioni, non potevo non costruire una delle versioni da fotoricognizione, dipinte nel tremendo ed estremamente "so british" Camo Pink.
Il modello è un kit Revell scala 1/48 in scatola originale del 1979, dedicato alla versione Mk II. In realtà è un Mk I a tutti gli effetti, del Mk II ha solo il foglio decals, ovviamente inutilizzabile vista l'età. La scatola è stata rinvenuta in una scaffalatura dello "stanzino dei miracoli" del negozio Hobby Center di Parma. Due parole su questo negozio, storico a dir poco per la nostra città: lo frequento da più di trent'anni, prima al seguito di mio padre (vedi post di apertura blog) e poi autonomamente, e da che mi ricordi io, non è cambiato di una virgola in tutti questi anni! Le generazioni modellistiche si sono succedute, e se trent'anni fa le parole più utilizzate da mio padre in quella sede erano "Simone, stai fermo!" ora le mie, che ci vado con mio figlio Federico, sono "Fede, stai fermo!".
Si, perchè Bruno (il titolare) ha la caratteristica di disporre tutto il materiale come un gigantesco domino, e al minimo movimento poco accorto si può innescare una caduta a cascata di scatole, cataloghi, colori e quant'altro! E poi c'è appunto lo stanzino dei miracoli, dove puoi trovare scatole che giò trent'anni fa erano nella stessa identica posizione, e per un nostalgico come me, non fanno altro che dirmi "ti prego, portami con te, ho soggiornato fin troppo qui..."
Impietosito dall'invocazione dello Spit in questione ho deciso di portarmelo a casa, unitamente al suo compagno di scaffale, un P-51D sempre in 1/48, sempre della Revell, sempre dello stesso anno.
Il modello è ovviamente datato, con interni modestamente dettagliati, pannellature in positivo e alcune inesattezze di linea (schiena troppo dritta, assenza del caratteristico gull wing nella parte posteriore del cassone alare centrale), ed avendo in casa uno Spit Tamiya destinato ad un Mk I con schema continentale classico, ho optato per questa versione alquanto (cromaticamente) discutible...
Il colore Camo Pink, per chi non lo sapesse, è stato sviluppato degli Inglesi per i ricognitori che dovevano agire all'imbrunire e a bassa quota, con il cielo che assumeva per effetto dei raggi solari sulle nuvole un colore rosato.
Foto di Gian Luca Cocchi
Ho quindi effettuato le modifiche del caso, limitate a un foro per le fotocamere nel pannello appena dietro l'abitacolo e due sul ventre, appena dietro il bordo di uscita alare, riempiti poi di Cristal Klear per imitare le lenti.
Il colore Camo Pink è stato ottenuto mixando acrilici Tamiya rosso, bianco e giallo in proporzioni variabili, spruzzati non uniformemente per non appiattire il tutto.
I pannelli sono stati evidenziati con leggerissime passate a pennello asciutto con colore a olio Terra d'ombra con una punta di rosso a smalto Humbrol per richiamare la tinta rosata.
Sporcature e affumicature farie sono state effettuate con l'aiuto dell'aeropenna e una limitata micropittura a olio.
Le decals provengono da un mix di recupero, se non ricordo male le coccarde sono di uno Spitfire Mk 24 Airfix e i codici LY sono le vecchie decals Revell bianche (o meglio, gialle...) rifilate e spruzzate con la giusta tonalità di grigio.
Per il momento posto solo due immagini fatte prima di un "incidente sul set", appena riparato il modello ne scatteremo altre e non mancherò di postarle.
Il modello finito ha suscitato (come onestamente immaginavo) l'ilarità e la curiosità generale, a partire da mio figlio Fede, che appena l'ha visto ha esclamato -"ma papà, un Spit rosa? È da femmina!"- per arrivare ai commenti di tutti i clienti del negozio Masterminiatures di Modena, dove l'amico Gian Luca ha dichiarato di non aver mai avuto un modello in vetrina che suscitasse tanta curiosità anche nel pubblico femminile!

Alla prossima

Lauch

sabato 26 febbraio 2011

Hawker Tempest II

Foto di Gian Luca Cocchi
Questo modello ha sancito la mia ripresa al modellismo statico un anno e mezzo fa. E' un kit Matchbox in scala 1/72, che mi scatena una miriade di ricordi d'infanzia (le scatole con i modelli stampati a più colori erano il mio mito!). Ricordo di averne consumati letteralmente almeno un paio, forse anche un terzo (non confermato), tutti rigorosamente costruite nella versione Mk VI con motore Napier Sabre.
Foto di Gian Luca Cocchi
Un quarto l'ho costruito per un amico postino negli anni '90, questa volta nella versione Mk II con motore radiale Bristol Centaurus e livrea pakistana.
Per il quinto della serie ho scelto ancora un MK II ma con livrea argenteea, riproducente un esemplare della RAF di base in Germania nell'immediato dopoguerra.
La finitura degli aerei della RAF, al contrario di quelli USA, non è mai stata in Natural Metal (almeno fino all'avvento dei BAc Lightning), ma erano bensì dipinti di color alluminio, esattamente come i velivoli postbellici della nostra Aeronautica Militare.
Foto di Gian Luca Cocchi


Foto di Gian Luca Cocchi
Ho quindi utilizzato l'alluminio Tamiya steso ad aerografo, con un pre shading e un successivo post shading, oltre ad un lavaggio ad olio sellettivo. L'effetto delle luci enfatizza notevolmente questi effetti che nella realtà sono decisamente più morbidi.
Le coccarde provengono da un foglio Aeromaster, tutti i codici e i serial number li ho stampati con una stampante laser su un foglio decal trasparente.
La basetta riproduce un angolo di aeroporto, più precisamente un area di parcheggio in lastroni di cemento, ed è stata sapientemente rifinita da Gian Luca Cocchi con la tecnica del pastello a olio dato a pennello.
Alla fine un modello semplice e senza pretese, costruito e dipinto nell'arco di una settimana, che mi ha riconciliato con il modellismo e riacceso la voglia di "modellare".

Foto di Gian Luca Cocchi


All'inizio era la plastica (stirene, più specificatamente)....

Ho cominciato questo blog senza, onestamente, sapere per quanto durerà e come si svilupperà... Una cosa è certa: in 36 anni di esistenza, gli aerei e più specificatamete il modellismo statico, hanno occupato una larga fetta del mio tempo. Tutto è comincianto grazie (o per colpa...) del grande Enzone, mio padre, che oltre a chiamarsi in realtà Giorgio (e chissà, un giorno seguendomi scoprirete il perchè di Enzone), mi ha portato con se per gli anni che ha praticato aeromodellismo RC, ovvero il radiocomando, sul campo di volo del Gruppo Modellistico Parmense. Sono quindi cresciuto a pane e ali, consumando letteralmente una sfortunata (ad avermi incontrato...) enciclopedia Storia dell'Aviazione dei Fratelli Fabbri, che conservo ancora, senza più sovracoperte, con alcuni tomi sfatti, ma piena di ricordi. E oltre che con l'enciclopedia me la prendevo con gli sfortunati kit Matchbox, Airfix, Heller, Revell che mi capitavano a tiro. Tante ore spensierate che non dimenticherò mai, come penso, tutti i modellisti della mia età. Poi il destino ha voluto, come per molti, una interruzione netta dovuta alla adolescenza, già complicata di per se, e complicata dalla scomparsa della mia cara mamma. Avevo 15 anni, mio fratello Enzino (che in realtà si chiama Marco) 12, e il grande Enzone si è fatto carico di noi due ragazzacci, ci ha fatto da papà e da mamma, e non ostante il nostro impegno a mettergli i bastoni tra le ruote ci ha fatti diventare due uomini. Probabilmente questo post è anche una scusa per ringraziarlo di tutto ciò che ha fatto e sta facendo, cosa che non sarò mai capace di fare a voce...
Ma tornando al modellismo, che rimane il protagonista di questo blog, è rimasto sempre presente, anche se in modo latente o comunque marginale, fino alla riesplosione, quella della maturità, alla metà degli anni 90. Con l'inizio del nuovo millenio mi sono affacciato, e non poteva essere altrimenti, anche all'aeromodellismo RC. 5 anni vissuti modellisticamente intensamente, tra mostre, manifestazioni aeree e aeromodellistiche, impegno sfociato alla fine nel settore editoriale specializzato, nel quale ho collaborato sia come consulente che a fianco di importanti editori.
Poi il matrimonio con Roberta, che si è convinta a diventare mia moglie, e la nascita di Federico, indubbiamente il mio modello più bello. Ancora un rallentamento di un paio di anni (fare il papà come lo intendo io è abbastanza impegnativo...) e poi si riparte, di nuovo, con quello che se parlassimo di Star Wars, sarebbe sicuramente Episodio Tre, e con il piccolo Skywalker al mio fianco (ma un secondo, se è così io sarei Dart Fenner..?)
Quindi, a conti fatti, ho ancora altri tre episodi a disposizione, e ora è il momento della prima Trilogia, quella che conta...
Per quest'ultima "ripartenza" devo ringraziare due persone in particolare, una per settore (statico e dinamico), senza il cui entusiasmo e il continuo coinvolgimento molte cose non sarebbero possibili; un grazie a Gain Luca e Roberto, a molti i vostri nomi non diranno nulla, ma se leggete questo blog sapete che vi sono sempre riconoscente...
Grazie a tutti quelli che parteciperanno, in modo attivo o passivo, a questo blog. E grazie anche a quelli che non lo faranno.

Simone Laucci