venerdì 22 aprile 2011

Ha 1112 M1L Buchon - Hobbycraft 1/48

Ecco il prosieguo del mio "progetto" di cui vi ho già accennato... dopo un Bf109 E1, l'ultimo Bf109 della stirpe, anche se ormai il nome Messerschmitt era sparito del tutto!
Si tratta infatti dell'ultima versione costruita del grande caccia tedesco, ma postbellica, di produzione spagnola e rimotorizzata con nientemeno che il Rolls royce Merlin, ovvero... il motore di Spitfire, Hurricane e Mustang, gli avversari della guerra! Strana davvero la vita...
Il "Buchon" (pellicano, per via della presa d'aria sotto il muso a mo' di gozzo) venne sviluppato negli anni '50 dalla Hispano, fabbrica aeronautica spagnola, accoppiando la cellula dei Bf 109G con i motori inglesi, vista l'indisponibilità degli originali Daimler Benz DB605 tedeschi.
Il passaggio da un motore a V rovescio con uno a V dritto ha imposto una completa riprogettazione del muso dell'aereo, dalla parafiamma in avanti, dando luogo, appunto, a questo strano "pellicano".
Il Buchon non ha ovviamente partecipato ad alcun conflitto, e indubbiamente le sue imprese più gloriose restano legate al cinema. Si, perchè proprio a fine carriera, nel 1968, questi aerei vennero modificati, ridipinti e utilizzati come parte di "cattivi" nel film I Lunghi Giorni delle Aquile, ovvero la storia della Battaglia d'Inghilterra combattuta nell'estate 1940 tra inglesi e tedeschi.
Terminate le riprese, gli aerei vennero venduti a collezionisti, musei e associazioni, alcuni preservati in condizioni di volo, altri in museo, altri come "gate guardian".
Tutt'ora, in Europa, sono 3 i Buchon con motore Merlin in condizioni di volo, mentre 3 sono stati riportati alle "origini" re-installando il motore Daimler e ricofanandoli. Attualmente sono in gestione dela EADS di Manching, e vederli volare (il sottoscritto è andato fin in Austria per farlo e quest'anno andrà a Stoccarda...) è una emozione veramente unica.
Il Buchon è purtroppo da ricordare anche per essere l'aereo in cui ha perso la vita, a causa di un banale errore di procedura d'atterraggio, Mark Hanna, uno dei più bravi piloti di warbirds e airshow degli anni 80 e 90.

Il modello
Tornando alla nostra realizzazione, ci troviamo di fronte ad un altro classico kit Hobbycraft: linee abbastanza azzeccate, dettaglio fine, buona facilità di assemblaggio e sopprattutto, unica scatola disponibile di questo aereo in scala 1/48!!!!
In questo modello ho voluto dettagliare l'abitacolo con tutte le tubature, aste, manette utilizzando plasticard, fili di rame e ottone e fotoincisioni di "recupero". Il tutto è stato dipinto con base ad aerografo nero e grigio RLM66, lavaggi a olio in nero e terra d'ombra per disegnare le forme e colori a smalto per strumenti, pomelli, tubature e particolari più minuti; devo dire che i punti di colore gialli, rossi, bianchi e azzurri sul grigio scuro sono decisamente piacevoli da vedere!
Il timone verticale è stato tagliato per essere montato inclinato per vivacizzare il modello, mentre i pozzetti dei carrelli sono stati dettagliati con striscie di plasticard a riprodurre i rinforzi delle superfici dei vani.


Colorazione
Molto semplice, composta da un intradosso un blu-azzurro (simile all'Azur Blue inglese) e dall'estradosso alluminio verniciato (non natural metal!). I colori sono stati come di consueto stesi ad aerografo, utilizzando un mix di tinte Gunze Sangyo per l'azzurro e il Chrome Silver Tamiya per l'alluminio; quest'ultimo non mi ha completamente soddisfatto, e dubito lo utilizzerò ancora in futuro per ampie campiture.

More to come... stay tuned!
 Lauch

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